Entro e non oltre

poliziaVorrei scrivere un Codice di polizia grammaticale ad uso dei dipendenti pubblici. Contenuto? Il divieto di usare alcune espressioni, predilette dai burocrati, ma insensate dal punto di vista della lingua comune. Espressioni non necessarie per la piena comprensione del testo; oppure espressioni che possono essere sostituite molto facilmente con formulazioni semanticamente più chiare, più comuni, meno ambigue. Insomma espressioni di cui si può fare a meno, anzi espressioni di cui si deve fare a meno.

Una delle parole da vietare, almeno a chi non la sa usare correttamente, è codesto: ne ho già scritto in questo blog. Un’altra espressione da vietare è entro e non oltre.

Pochi giorni fa, l’ha citata un ascoltatore della trasmissione radiofonica La lingua batte:

canone

Entro e non oltre è un’espressione inutilmente ridondante: il significato trasmesso da non oltre è già compreso nel significato di entro. Normalmente non diciamo «Il Presidente del Consiglio ha giurato davanti e non dietro il Capo dello Stato», «per domani prevista neve sopra e non sotto i 1000 metri», «questa notte stessa, prima e non dopo che il gallo canti, mi rinnegherai tre volte»: perché frasi come queste siano sensate, occorre che ci sia la necessità di esplicitare il contrasto tra un’asserzione e un’asserzione contrapposta (per es., perché la seconda espressione non sia puramente ridondante, bisogna ipotizzare che io debba raggiungere una località che si trova a 980 metri sul livello del mare e, avendo ascoltato male le previsioni del tempo, abbia il timore di trovarmi nel pieno di una nevicata).

Nell’uso ricorrente e stereotipo di entro e non oltre non si verificano quelle particolari condizioni comunicative che possono giustificare una simile ridondanza. Non risulta persuasiva, né corrispondente alla realtà, l’affermazione che l’uso dell’espressione entro e non oltre indichi termini perentori, mentre entro da solo indichi termini ordinatori. La Corte di Cassazione ha ritenuto che tale espressione sia insufficiente per indicare che un termine è considerato essenziale.

ittiglogoMa ancora più significativo è l’uso sporadico dell’espressione entro e non oltre nel corpus legislativo italiano, che pure è, per forza, ricco di scadenze perentorie. Ne abbiamo la certezza se interroghiamo l’Archivio LLI (Lingua legislativa italiana) dell’ITTIG (Istituto di Teorie e Tecniche dell’Informazione Giuridica), che raccoglie l’intero corpus della legislazione in lingua italiana fino al 2007: a fronte di 2920 occorrenze di entro si riscontrano solo 4 occorrenze di entro e non oltre (nel Regolamento del Senato, nel Regolamento della Camera, nel Codice della strada, in una legge della Regione Lazio).

guQualche traccia di entro e non oltre si avverte nelle leggi più recenti, soprattutto se si tratta di leggi verosimilmente redatte in ambienti di tipo burocratico: ad es. la legge 7 agosto 2012, n. 135, «Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, recante disposizioni urgenti per la revisione della spesa pubblica con invarianza dei servizi ai cittadini» (la legge più comunemente nota con l’anglicismo spending review) recita all’art. 2, comma 5: «limitatamente ad una quota corrispondente alle unità in servizio all’estero alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, si provvede alle riduzioni di cui al comma 1, nelle percentuali ivi previste, all’esito del processo di riorganizzazione delle sedi estere e, comunque, entro e non oltre il 31 dicembre 2012».

Anche nella Legge 27 dicembre 2013, n. 147, «Disposizioni per la formazione del  bilancio  annuale  e  pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014)» compare qualche entro e non oltre, ma in misura molto limitata rispetto al semplice entro (4 occorrenze della locuzione contro le 177 di entro).

concordanze

Non sembra proprio che ci siano condizioni contestuali che orientano verso una forma o verso l’altra. Basta confrontare le due seguenti occorrenze: «L’alienazione si perfeziona, anche con effetto transattivo ai sensi degli articoli 1965 e seguenti del codice civile, con il consenso del titolare del deposito, comunicato alla Prefettura — Ufficio territoriale del Governo, entro e non oltre i quindici giorni successivi alla notifica» (art. 446) e «in caso di mancato accordo, il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di cui alla lettera b) è comunque emanato entro i quindici giorni successivi» (art. 730). Se i contesti sono simili, ad essere diverse sono probabilmente le sedi dove sono stati redatti i due articoli: in ambito amministrativo il primo, in ambito giuridico-politico il secondo.

napolitano-ambrosettiPersino il Presidente Giorgio Napolitano è caduto nel tranello di entro e non oltre. Nel suo intervento in video-collegamento al workshop Ambrosetti (8 settembre 2012) ha detto: «È auspicabile che sia predisposta una riforma elettorale da tempo necessaria per garantire la governabilità del sistema politico. Le elezioni sono da tenersi entro e non oltre aprile 2013».

È proprio difficile, per tutti, resistere alle stupidaggini del linguaggio burocratico.

Entro e non oltreultima modifica: 2014-01-24T01:21:36+01:00da cortmic
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