I discorsi alleggeriti di Vittorio Merloni

merloni_confindustriaÈ scomparso, all’età di 83 anni, Vittorio Merloni, che dal 1980 al 1984 fu presidente di Confindustria. Lo ricordo in questa veste, perché ho studiato i suoi discorsi, assieme a quelli di tutti gli altri presidenti del dopoguerra, nell’ambito della ricerca sui discorsi annuali dei presidenti di Confindustria, che ho coordinato assieme a Francesca Gambarotto.

Il mio obiettivo è stato quello di osservare l’impianto retorico e stilistico dei discorsi dei presidenti. Da questa punto di vista, Merloni ha ripreso il cammino da dove lo aveva lasciato Giovanni Agnelli.

merloni-agnelliAgnelli, presidente dal 1974 al 1976, aveva portato una grande innovazione discorsiva nei discorsi annuali. Mentre i suoi predecessori, che avevano seguito lo stile di Angelo Costa, giocavano principalmente sull’amplificazione e sull’ampiezza (con una particolare cura e una rilevante padronanza degli strumenti linguistici e retorici in Renato Lombardi), Agnelli si fece paladino di una certa semplicità di costruzione del discorso, sempre coniugata, però, ad un ampio respiro sul piano dei contenuti. Una scelta non proseguita dal suo successore, Guido Carli, che individuò nella complessità sintattica (significativamente simboleggiata dall’alta lunghezza media delle frasi) e nell’estensione dei discorsi il modo di conferire ufficialità e formalità al proprio stile.

Merloni tornò, quindi, a uno stile più ‘leggero’, sia pure con un carattere meno personale di quello di Agnelli. In questa scelta stilistica Merloni sarà poi seguito dai suoi successori fino alla fine del Novecento. Una svolta più decisa, in direzione della modernità (fatta anche di brevità e frammentarietà), sarà operata dai presidenti del nuovo millennio.

merloni-berlinguerAlleggerimento è la parola che può caratterizzare, dunque, lo stile di Vittorio Merloni. Alleggerimento, innanzi tutto, della complessità frasale: la lunghezza media delle frasi, indicatore indiretto della complessità sintattica, colloca Merloni (come poi i suoi successori) al di sotto della media dell’intero corpus dei discorsi annuali dei presidenti di Confindustria, con 23,58 parole per frase: un buon valore per un genere discorsivo così formale. Sensibile anche, in Merloni (meno nei suoi successori), l’alleggerimento della lunghezza dei discorsi: i suoi 5 discorsi si collocano tutti sotto la media. Ma vi è anche un alleggerimento nel ricorso alle figure retoriche, che si concentrano nel campo delle figure di parola (soprattutto anafore ed enumerazioni). Inoltre, alleggerimento nella presentazione di dati numerici: Merloni si limita a offrire poche percentuali molto generali, facili da afferrare anche nell’ascolto di un discorso orale. Infine, alleggerimento del livello lessicale, con il ricorso anche ad espressioni informali, facili metafore, stereotipi del linguaggio giornalistico.

È difficile documentare l’alleggerimento, proprio perché lo stile di Merloni si qualifica per la mancanza di enfasi, e le mancanze sono difficili da attestare. Ma il lessico è una buona cartina al tornasole: a parte qualche tecnicismo semplice e comune (così come semplici e comuni sono i dati quantitativi), si notano voci informali e stereotipi colloquiali: sballottata tra spinte e controspinte, emendamenti e lungaggini parlamentari, ’schiacciamento’ dell’industria, palude in cui siamo finiti.

merloni-aristonMerloni ha cercato decisamente di porsi allo stesso livello linguistico del proprio uditorio, onorando, anche dal punto di vista linguistico, l’impostazione esplicitamente dichiarata nel discorso del 1982, dove  ha esplicitamente sottolineato la comune appartenenza di presidente e industriali allo stesso mondo («il vostro mestiere, il nostro mestiere») e la comunanza che intercorre tra di loro:

Ringrazio, infine, i padroni di casa: gli industriali italiani. Li ringrazio per due ragioni: primo, per avermi confermato per un altro biennio, è una manifestazione di fiducia che mi onora e che mi stimola a fare meglio; secondo, perché voi che siete riuniti in questa sala avete scelto di continuare a fare il vostro mestiere, il nostro mestiere: di continuare cioè a fare gli imprenditori malgrado la crisi che attraversa oggi il Paese.

Insomma, Merloni ha chiaramente optato per il paradigma del rispecchiamento, in base al quale il leader non si pone come maestro che guida dall’alto della sua competenza il proprio gruppo, ma lo rispecchia. E lo fa anche linguisticamente. Per quanto il pubblico del presidente di Confindustria sia comunque un pubblico selezionato (non sia, cioè, il cittadino comune, ma semmai l’imprenditore comune), l’intendimento è chiaro: il presidente si porta il più possibile al livello del suo pubblico, anche nelle scelte linguistiche.

merloni-pertiniIl processo, iniziato negli anni Settanta con Agnelli, viene coerentemente proseguito negli anni Ottanta a cominciare da Vittorio Merloni. In questo senso, il mondo imprenditoriale, attraverso il presidente della associazione che organizza gli industriali, mostra di aver chiaramente percepito le tendenze di evoluzione del discorso pubblico allora in corso (il caso più evidente di passaggio dal paradigma della superiorità linguistica a quello del rispecchiamento è dato dall’evoluzione della radio e della televisione dopo la riforma degli anni Settanta). La politica seguirà con almeno un decennio di ritardo: a parte qualche anticipazione in Craxi, il rispecchiamento linguistico da parte dei politici si affermerà solo a partire dalla metà degli anni Novanta.

Questo post riproduce, con tagli, modifiche, integrazioni interpretative una parte del saggio Evoluzione dei profili discorsivi dei presidenti di Confindustria, in Parole, economia, storia. I discorsi dei presidenti di Confindustria dal 1945 al 2011, a cura di Francesca Gambarotto e Michele A. Cortelazzo, Venezia, Marsilio, 2013, pp. 40-62.
I testi dei discorsi dei presidenti di Confindustria dal 1945 al 2011 sono reperibili all’indirizzo http://www.cortmic.eu/confindustria.html.

I discorsi alleggeriti di Vittorio Merloniultima modifica: 2016-06-19T10:02:36+02:00da cortmic
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