Inibizioni perditempo. Il lessico impossibile delle Ferrovie italiane

treno.jpgCriticare le schifezze linguistiche di Trenitalia non è un atto di generosità, lo ammetto. Sparare sulla Croce Rossa sarebbe, probabilmente, un atto meno ignobile per una sua intrinseca maggiore difficoltà. Però, continuo a ricevere numerosissime segnalazioni dell’irritante incapacità comunicativa di Trenitalia.

Da tutte si ricava una netta impressione: quella che Trenitalia abbia sguinzagliato in tutta Italia dei valentissimi cacciatori di teste per assumere le persone più negate alla comunicazione chiara e più ignoranti in fatto di redazione di testi, oppure le più creative nel campo della scrittura di testi demenziali.

I cacciatori di teste hanno fatto centro e hanno fornito a Trenitalia i migliori soggetti con tali caratteristiche. Ecco alcuni risultati.

Al Convegno della Associazione Italiana per la Terminologia (Ass.I.Term), che si è tenuto a Salerno il 25 e 26 maggio 2012 (il tema era: “Comunicare in Europa. Lessici istituzionali e terminologie specialistiche”), Maria Emanuela Piemontese ha presentato questo testo:

controlleria

L’attenzione di Maria Emanuela Piemontese era rivolta soprattutto all’astratto controlleria presente nel titolo; ma ha segnalato anche lo stridente contrasto tra la faccia feroce, giocata sullo stile giuridico-burocratico della prima parte del messaggio e la mano tesa, in stile da relazioni pubbliche (mal apprese), della parte finale (“Il personale di bordo di Trenitalia è sempre a disposizione dei viaggiatori in caso di necessità”).

Stiamo cercando il pelo nell’uovo? Vediamo allora un altro esempio, segnalatomi da Stefano Ondelli, dell’Università di Trieste: “Si rammenta che è vietato aprire le porte esterne dei treni e salire o scendere quando non sono completamente fermi”. Commenta Ondelli: “Partendo dalla scelta di rammentare e dall’incerta referenza del soggetto di sono, puoi scrivere un pezzo nel tuo blog sulle ferrovie che  rinnovano le stazioni ma non i messaggi”. Fatto.

Arriviamo alle patologie. Provate a comperare un biglietto Napoli-Salerno nel sito Trenitalia. Riceverete questo messaggio: “La soluzione di viaggio contiene una o più tratte appartenenti a zone inibite”.

inibite2.jpg

Inibite?  E le altre tratte cosa sono? Disinibite, tutte sesso, droga e rock&roll? Mamma mia!

Il culmine è dato dal messaggio di un capotreno, segnalato da  Riccardo Chiaberge:

chiaberge.jpg

Nulla da aggiungere ai commenti di Chiaberge e amici.

Non bisogna però ritenere che Trenitalia sia sorda ai bisogni comunicativi dei viaggiatori. Quando i suoi dipendenti non rispettano i protocolli stabiliti è ferocissima. Ricordate la multa, della quale ci ha informato nello scorso agosto il Corriere della Sera, inflitta alla capotreno di un treno Alta Velocità che aveva osato informare i passeggeri che sul tratto Firenze-Roma c’era un “guasto deviatorio”? La multa, di soli 20 euro, era meritata per deviatorio, ma certamente non per guasto. Poveretta. Magari, se avesse detto che c’era un perditempo avrebbe ricevuto un encomio!

alta_velocita_frecce-rosse.jpgIn quell’occasione abbiamo scoperto che in caso di guasto il capotreno deve annunciare ai passeggeri dell’Alta velocità che ci sono dei controlli tecnici sulla linea (cosa vuol dire concretamente? Boh. Non lo so). Nel caso di incendio, deve spostare l’attenzione sull’intervento dei Vigili del fuoco. Se c’è un ostacolo nella linea deve annunciare l’esistenza di un ingombro. Dai giornali abbiamo appreso anche che “sono scelte di comunicazione mirate a non creare ansie e paure”: così precisa Trenitalia, mamma apprensiva e sollecita a proteggere quei figli fragili che sono i viaggiatori; e per questo ha stilato un Manuale degli annunci a bordo (MAB), se non ho visto male non pubblicato in rete, con indicazioni precise e obbligatorie.

Un manuale vergognoso, che insegna ai dipendenti di Trenitalia a mascherare la realtà. In sostanza, a dire bugie. Vent’anni di tentativi di superare le abitudini borboniche di usare giri di parole per dire senza dire, o senza farsi capire, buttate in un fosso in un colpo solo. E non per tacite consuetudini, ma attraverso il rigore di un manuale, immagino ben pagato. E chi dice la cosa più ovvia, e cioè che c’è un guasto, comportandosi in modo corretto nei confronti dei passeggeri (come sostiene la senatrice Manuela Granaiola in una interrogazione), si becca la sia pur modesta multa.

Incredibile è pure il comunicato stampa, davvero brezneviano, con cui le Ferrovie dello Stato hanno cercato di difendersi dal discredito (uno dei tanti, e non uno dei peggiori). Da questo comunicato apprendiamo due cose importanti. La prima che le revisioni al Manuale per gli Annunci a Bordo dei treni ad alta velocità “si è resa necessaria a seguito dell’opportuno confronto e d’intesa con le Associazioni dei consumatori”: ma le Associazioni dei consumatori concordano con le soluzioni adottate? Ho provato a chiederlo, ma le associazioni dei consumatori interpellate non mi hanno risposto o addirittura mi hanno insolentito!

Ben più grave un’altra affermazione, quella che le revisioni servono a “uniformare le informazioni di bordo a quelle fornite nelle stazioni”. Non è vero. Nel Manuale degli annunci sonori (Mas) per le stazioni (questo sì reperibile in rete), elaborato con la collaborazione dell’allora Dipartimento di Studi Filologici, Linguistici e Letterari dell’Università di Roma “La Sapienza”, l’uso della parola guasto è regolarmente previsto. Di quale adeguamento vanno cianciando le Ferrovie?

In conclusione, le Ferrovie dello stato possono davvero sostenere di rispettare il diritto dei consumatori a un’informazione chiara e corretta? E le associazioni dei consumatori cosa ci stanno a fare?

Ma probabilmente, quello della comunicazione chiara e corretta è un pensiero che non passa nemmeno lontanamente nella mente di burocrati e addetti stampa delle Ferrovie dello stato, così autoreferenziali. Penseranno: “cosa pretendono questi consumatori? Sono i soliti perditempo“!

Inibizioni perditempo. Il lessico impossibile delle Ferrovie italianeultima modifica: 2012-05-26T17:25:00+02:00da cortmic
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Un pensiero su “Inibizioni perditempo. Il lessico impossibile delle Ferrovie italiane

  1. Segnalo un altro modo di camuffare la realtà: ogni tanto negli annunci le FS non usano “ritardo” ma”differenza” (per il treno xy sono previsti 45 minuti di differenza)!

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