Cominciamo dalla duplicazione di divieti relativi all’accattonaggio. Il testo è rimasto invariato:
ART. 10 Accattonaggio
1. È vietata la richiesta di elemosina sulle aree pubbliche od aperte al pubblico.
2. In tutto il territorio comunale è vietato chiedere l’elemosina con petulanza o molestia o esponendo cartelli od ostentando menomazioni fisiche o con l’impiego di minori e/o di animali.
A dire il vero, la stessa maggioranza aveva sentito il bisogno di dare un senso a quello che, così come era ed è scritto, è puro non senso, e voleva differenziare le sanzioni per le violazioni al primo comma da quelle per il secondo comma. Ma si sono sbagliati, e il testo è rimasto inalterato. Si provvederà, dicono, in seguito.
Sono rimasti inalterati l’assurdo sintattico del comma 2 dell’art. 5:
2. In particolare è vietato:
a) sedersi o sdraiarsi per terra in luoghi diversi da parchi, giardini pubblici ed argini, salvo diversa prescrizione dell’Amministrazione, sdraiarsi sulle panchine o utilizzandole anche in modo improprio o impedendone l’uso ad altre persone occupandole con oggetti o indumenti personali, o rendere inaccessibili i luoghi destinati al pubblico passaggio o ostruire le soglie degli ingressi agli edifici pubblici o privati;
l’anacoluto del comma 6 dell’art. 2:
Il Sindaco, secondo modalità stabilite con propria ordinanza, può attribuire a dipendenti comunali diversi dagli appartenenti al Corpo della Polizia Locale o a dipendenti di società o aziende partecipate dal Comune le funzioni di controllo del rispetto del presente regolamento e all’accertamento delle relative violazioni.
lo stereotipo del comma 8 dell’art. 7
È vietato dare alloggio nei locali ad uso abitazione ad un numero di persone superiore rispetto a quelli che sono i parametri indicati dalla Delibera di Giunta Comunale n. 439 del 25.5.1998 e dal Regolamento Edilizio, esclusi i membri del nucleo familiare di 1° grado.
l’errore lessicale specifica invece di specificazione, gli sbagli nella scelta delle preposizioni, e numerosissimi altri errori, incongruenze, oscurità che sono state scoperte in pochissimi minuti dai miei studenti di Tecniche di scrittura, con i quali ho discusso qualche parte del Regolamento, considerandolo un ottimo esempio di testo scritto in maniera indecorosa (al punto che non si capisce come il suo estensore sia riuscito a passare l’esame di terza media) e utile, quindi, per capire quali errori è necessario evitare.
Ma nella versione definitiva c’è un’ultima e inattesa chicca: l’articolo che stabilisce la data di entrata in vigore del degrado ha questa formulazione «Il presente Regolamento composto da n. 24 articoli entrerà in vigore dal».