Ma non è di turismo in Germania che vi voglio parlare. Girando, da sfaccendato, per la città, ho avuto la conferma di una cosa risaputa, e cioè della capacità espansiva del lessico italiano, in grado di offrire prestiti alle altre lingue, soprattutto in ambito culinario.
Altra usanza culinaria veneta che ha avuto diffusione, a quanto pare, internazional, è lo spritz, definito dallo Zingarelli ‘aperitivo tradizionale dell’area veneta e del Friuli a base di vino bianco, seltz e talora un liquore di vario tipo’. Anche dello spritz ho trovato traccia, nella variante grafica sprizz, in Germania:
Il caso di spritz/sprizz è, linguisticamente, piuttosto interessante. Si tratta, infatti, di un cavallo di ritorno, cioè di un vocabolo passato a un’altra lingua e reintrodotto in un secondo tempo in quella originaria di solito in forma diversa e con evoluzione di significato. Gli esempi di cavallo di ritorno sono numerosissimi. Quello che si fa più spesso è sport, che viene, alla lontana, dall’it. l’italiano diporto ‘divertimento’. Diporto, giunto in Inghilterra, fu anglicizzato in desport, abbreviato in sport e reintrodotto in Italia col significato attuale. Ma possiamo citare anche scenario, parola italianissima, che però ha ricevuto, dopo un passaggio in inglese, la nuova accezione di ‘ipotetica serie di eventi’ («il premier medesimo e Silvio Berlusconi si rendono conto che con il crollo di Fi lo scenario politico potrebbe mutare e, di conseguenza, potrebbe cambiare anche l’Italicum»), oppure il francese gouvernance ‘governo, amministrazione’ che, attestato fin dall’epoca medievale, ebbe vita modesta finché negli anni Ottanta si diffonde l’ingl. governance, prima nella locuzione corporate governance, ‘governo d’impresa’ e poi senza aggettivi, in riferimento alle istituzioni politiche, dando nuova vita in Francia al vecchio vocabolo autoctono.
Possiamo inserire in questa serie di esempi anche il tedesco Sprizz. L’italiano spritz è un germanismo, in quanto deriva dal verbo tedesco spritzen ‘spruzzare’ e si spiega con il fatto che la bevanda è costituita originariamente da vino e da uno spruzzo di selz (esiste anche un’altra ipotesi che collegherebbe lo spritz a un vino austriaco della regione occidentale del Wachau: per quanto fantasiosa, si tratta di un’etimologia che comunque non metterebbe in discussione il discorso che stiamo facendo). Ora, nel significato non di ‘spruzzo’, ma della specifica bevanda alcolica di cui stiamo parlando, sprizz è, in tedesco, un cavallo di ritorno. Sorprende la grafia con le due zz, ma forse è un modo per marcare l’esoticità della parola, nonostante l’aspetto fonetico (ed etimologico) pienamente tedesco.