Davvero scrivere e leggere sms fa capire meno le parole?

nano.jpgDa una settimana imperversa in diversi siti il resoconto di uno studio pubblicato sulla rivista “Dissertation and features”, frutto, secondo un’agenzia ANSA, del lavoro di una ricercatrice dell’università di Calgary, Joan Lee. Il risultato sarebbe questo: chi manda messaggi è meno propenso ad acquisire nuovi vocaboli, rispetto a chi legge di più libri, riviste e giornali.  Ma è una ricerca affidabile?

Stando ai resoconti giornalistici, la ricerca si è svolta presentando a un gruppo di studenti un certo numero di parole, vere e fittizie e correlando i risultati con le abitudini comunicative dei rispondenti. La conclusione della ricerca, che smentisce l’ipotesi di lavoro dalla quale era partita la studiosa, è che “leggere incoraggia la flessibilità del linguaggio e l’acquisizione di parole diverse, aiuta a sviluppare capacità che permettono di interpretare e capire parole nuove o insolite. Al contrario scrivere messaggi è associato a rigidi freni linguistici, che spingono gli studenti a rigettare molte parole”.
Non stento a credere alla conclusione, che, a badare ai dati presenti nelle agenzie di stampa, può essere così riformulata: chi scrive messaggini, ma non ha ampiezza di letture, ha una visione limitata della lingua ed è meno disponibile alle innovazioni; al contrario chi ha una buona esperienza di lettura è più capace di confrontarsi con soluzioni linguistiche innovative. Si tratta, peraltro, di un risultato non particolarmente stupefacente.
Ma come spesso accade, i resoconti giornalistici sono approssimativi e l’affidabilità delle ricerche di cui danno notizia non è sempre pacifica. Così, scavando nella rete, si scoprono alcuni particolari che ridimensionano la notizia. Joan Hwechong Lee è una neolaureata in Linguistica all’Università di Calgary; la sua ricerca non è altro che la sua tesi di laurea; il campione al quale ha sottoposto, via web, il suo test è formato da 33 individui (non ben equilibrato per genere: 22 ragazze, 11 ragazzi). Insomma, un po’ pochino per una notizia che ha fatto il giro del mondo.
Quindi, complimenti a Jennifer Myers, Director of Communications, Faculty of Arts, che da una normale tesi di laurea è riuscita a creare una notizia che è circolata in numerosi paesi (se si cerca su google <“joan lee” calgary sms>, si ottengono 1400 risultati, solo 205 dei quali in inglese). Ma per dare credito ai risultati della tesi, è meglio leggersi l’intero lavoro , come mi accingo a fare io, dopo essermelo scaricato dalla rete, nella sua versione integrale.

Davvero scrivere e leggere sms fa capire meno le parole?ultima modifica: 2012-02-26T11:29:00+01:00da cortmic
Reposta per primo quest’articolo