Le parole del 2013

oxford_dictionariesPer l’italiano non disponiamo di un corpus di riferimento del lessico contemporaneo, sempre aggiornato, come invece esiste per l’inglese. Ma, ciononostante, a fine anno giornali, blog, trasmissioni radiotelevisive si lanciano alla ricerca della parola dell’anno. E spesso accompagnano questa ricerca, soggettiva quando non dilettantesca, con quello che del tutto impropriamente viene chiamato sondaggio: si chiede al proprio pubblico di riferimento di votare la parola che ritengono più significativa per l’anno che sta per finire. Ma ognuno adotta una propria linea.

corriereLa forma più classica l’ha usata il Corriere della sera: ha scelto cinque parole (femminicidio, imu, populismo, selfie, streaming) e ha chiesto ai suoi lettori di votare quella che ritengono più significativa per l’anno in corso. In questo momento è decisamente in testa femminicidio. Sulla stessa linea è Repubblica, che propone 12 parole (costituzione, decadenza, redditometro, crisi, forconi, invisibili, baby squillo, femminicidio, svapa, selfie, whatsapp, twerking), ma anche un breve articolo di Massimo Arcangeli, che introduce all’argomento. Attualmente c’è un testa a testa tra crisi e decadenza; solo terzo femminicidio.

tagliAnche il sito Tagli (redatto da un équipe di trentenni o meno) si è cimentato in quello che lo stesso autore ha definito «un gioco sciocco» e ha proposto e commentato le «dieci parole del 2013»: dudù, Novosibirsk, selfie, forconi, larghe intese, papi, stage, decadenza, occupy, omofobia (come vedete, qualcuna coincide con quelle già citate, ma la maggior parte no). Ha evitato, però, il gioco sciocchissimo del sondaggio.

zingarelli2014Al sondaggio non ha rinunciato, invece, la Zanichelli, l’azienda editoriale leader in Italia nella lessicografia. Ma ha adottato una linea originale. Ha proposto 20 parole (arrosticino, daspo, disappartenenza, dissociale, gabbio, gentrificazione, giassai, inciuciare, lambreta, palliativista, ponziopilatesco, rinaturazione, sardità, schicchera, tanoressia, tontaggine, trucibaldo, urbicidio, volpesco, zerbinaggio) che dicono poco sulla società del 2013 (alcune sono parole vecchissime, come volpesco, attestato dal 1634 e arrosticino, che è addirittura del 1498), ma dicono molto sul processo di aggiornamento dello Zingarelli: le 20 parole sono state scelte fra quelle inserite quest’anno per la prima volta nel lemmario del vocabolario. Il gioco di fine anno permette, quindi, di avvicinarsi alle strategie che muovono la redazione lessicografica della Zanichelli nella revisione annuale dello Zingarelli.

libriAncora più originale la scelta di Panorama: ha abbinato la ricerca delle dieci parole parole più significative dell’anno con la segnalazione di dieci libri interessanti. Le parole scelte sono alba dorata, TAV, biocidio, datagate, F35, femminicidio, omofobia, slot machines (e i libri, corrispondentemente, D. Deliolanes, Alba Dorata. La Grecia nazista minaccia l’Europa, Fandango Libri; C. Calia, Dossier Tav, Becco Giallo; A. Baccaro, A. Musella, Il paese dei veleni. Biocidio, viaggio nell’Italia contaminata, Round Robin Editrice; E. Frattini,  V. Moroni, Italia, sorvegliata speciale. I servizi segreti americani e l’Italia (1943-2013), Ponte alle Grazie; F. Vignarca, F-35. L’aereo più pazzo del mondo, Round Robin Editrice; Nessuna più. Quaranta scrittori contro il femminicidio, Elliot; Le cose cambiano. Storie di coming out, conflitti, amori e amicizie che salvano la vita, a cura di D. Savage e T. Miller, Isbn Edizioni; Collettivo senza slot, Vivere senza slot. Storie sul gioco d’azzardo tra ossessione e resistenza, Nuova Dimensione).

la_lingua_batteInfine, c’è chi si è rivolto a studiosi per commentare alcune parole significative. La lingua batte, la nota trasmissione di Radio Tre, ha chiesto a Giovanni Adamo, Gabriella Alfieri, Cristina De Santis e a me stesso di illustrare ognuno una parola. Abbiamo scelto, rispettivamente, esodati, verso, autorità, divisivo. Ai quattro si aggiunge il conduttore della trasmissione, Giuseppe Antonelli, che nella rubrica settimanale «La parola della settimana» si occupa di apericena. Quest’ultima parola è stata recuperata tra le parole segnalate dagli ascoltatori della trasmissione come come le più brutte del 2013: attenzionato, apericena, assolutamente sì, all’insegna, quant’altro, un attimino, efficientare, implementare, attenzionare, quantizzare (come si vede, si tratta anche qui di parole non tutte recentissime).

treccaniLa Treccani è andata oltre. Anch’essa ha chiesto, per uno dei suoi «Speciali», a cinque studiosi di commentare ognuno una parola. Ma ha scelto cinque parole-chiave non del 2013, bensì del 2014. Così, ripresa, populismo, clandestino, mondiali, radio sono stati illustrati da Stefania Spina, Loris Zanatta, Grazia Naletto, Andrea De Benedetti, Giuseppe Sergio.

simoneMa tutte queste classifiche sono cose serie? Raffaele Simone, nel suo profilo Facebook, è stato drastico. Sotto il titolo «Come si spreca la linguistica» ha così commentato il sondaggio di «Repubblica»: «Sappiate, care amiche e amici, che la linguistica non è questo».
È difficile dargli torto. In sé, studiare le tendenze della neologia, anche nel brevissimo periodo, può essere un obiettivo di ricerca di chi fa storia della lingua. Ma bisognerebbe averne gli strumenti: corpora, come ha l’Oxford Dictionary, e strumenti di elaborazione (nell’ambito della statistica linguistica e della linguistica quantitativa c’è chi sta lavorando in questo senso: per es., M. Trevisani, A. Tuzzi, Shaping the history of words, in Obradović I., Kelih E., Köhler R. (eds), Methods and Applications  of Quantitative Linguistics: Selected  papers of the VIIIth International  Conference on Quantitative Linguistics (QUALICO), Belgrade, Serbia, April 16-19, 2012, Akademska  Misao, Belgrado, 2013, pp. 84-95).

Ma i sondaggi e gli articoli di fine anno no, non sono una cosa seria; sono un gioco, al quale si può anche stare, ma sapendo che di gioco si tratta, e non di altro. C’è una riprova che viene dall’interno di tutte queste «classifiche»: solo 6 parole sono contenute in più di una lista (decadenza, femminicidio, forconi, omofobia, populismo, selfie; si potrebbe aggiungere apericena, la cui presenza in una lista deriva però apertamente dalla sua presenza in un’altra). Sono scelte soggettive, dunque, e non dati provenienti da indagini sistematiche, che dovrebebro essere uguali per tutti.

Che poi queste liste ci azzecchino, può anche accadere. E difatti, mentre scrivevo questo post, mi sono imbattuto in un’offerta per un’apericena a base di arrosticini. Zanichelli e La lingua batte docent.

arrosticini

Le parole del 2013ultima modifica: 2013-12-27T14:34:09+01:00da cortmic
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