Le soluzioni più ottimali alle problematiche dei problemi

annamaria testaOggi ce l’ho con Annamaria Testa. Nel suo blog, Nuovo e utile. Teorie e pratiche della creatività, ha commentato una circolare della Provincia di Milano e dell’Ufficio scolastico per la Lombardia del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, che avrei voluto avere io tra le mani.

In 19 righe è riunito un concentrato di nefandezze scrittorie, che Annamaria Testa, forse per pietà, rileva solo in parte. Il suo commento, linguistico ma anche contenutistico, è comunque di quelli da levare la pelle agli sventurati funzionari che hanno partorito un simile testo.

Ecco, ce l’ho con Annamaria Testa perché quello scritto, così esemplare (in negativo) l’ha trovato lei, e non io. Col cuore pieno di invidia, riprendo le sue osservazioni, e, per rifarmi, rincaro la dose.

Cominciamo a riportare, a beneficio di tutti, il testo integrale della circolare, che è stata scritta in una carta intestata in cui fanno bella mostra di sé i loghi delle due istituzioni:

provincia milano, usr lombardia

Ed ecco il testo:

Oggetto: articolazione dell’orario scolastico su cinque giorni settimanali.

Come noto, i continui tagli di bilancio che vengono imposti alle Amministrazioni Pubbliche e in particolare alla Provincia di Milano stanno mettendo in seria difficoltà l’erogazione dei servizi essenziali per il buon funzionamento delle Istituzioni Scolastiche.
Tale problematica investe pesantemente il problema del riscaldamento per cui sono previste per il prossimo anno scolastico ulteriori forti diminuzioni di spesa. Per questo motivo, in pieno accordo con l’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia e con la Direzione Scolastica Regionale che firma congiuntamente questa nota, siamo a proporvi di voler definire l’articolazione dell’orario scolastico per il 2013-14 su 5 giornate settimanali.
Tale possibilità sarebbe opportunamente consentita dalla riorganizzazione degli orari effettuata dalla recente riforma degli ordinamenti delle Superiori che portano ad un impegno massimo settimanale di 32 ore limitato a pochi corsi di studio e nella generalità dei casi in un arco di 27-30 ore.
D’altra parte, specialmente nella città di Milano, la scansione dell’orario settimanale in 5 giorni nelle scuole primarie e secondarie di primo grado è da tempo diventata una consuetudine apprezzata dalle famiglie e che ci mette in linea con i principali stati europei.
Tale decisione consentirebbe, oltre a una miglior gestione dei tempi di riposo o delle attività sportive dei giovani, anche una più ottimale organizzazione del lavoro del personale ATA.
Al fine di organizzare al meglio i servizi di trasporto e di riscaldamento vi preghiamo di far pervenire entro il 30 giugno 2013 agli uffici dell‘Assessorato (f.torazza@provincia.milano.it) e della Direzione Regionale Scolastica (usp.mi@istruzione.it ) le delibere sulla scansione settimanale che verranno assunte dal vostro istituto.

Infine, la firma:

 firma.jpg

Marina_Lazzati.jpgdirettore-de-sanctis.jpgSpero proprio che i firmatari, il dottor Francesco de Sanctis e l’anonimo assessore che credo di aver individuato nella dott. Marina Lazzati, non abbiano letto la lettera prima di concedere la firma, ma abbiano autorizzato ad inserire in calce il loro nome dopo aver concordato con i funzionari il contenuto della circolare, ma non la sua forma.

Infatti, se il merito è discutibile (ma comunque incluso nell’ambito delle scelte politico-gestionali di dirigenti e assessori), la forma è un vero e proprio disastro.

Una volta tanto le caratteristiche del burocratese finiscono in secondo piano. Non che la circolare sia un esempio di buona scrittura amministrativa, ci mancherebbe. Classica la reticenza consentita dall’uso del passivo nella frase «sono previste per il prossimo anno scolastico ulteriori forti diminuzioni di spesa». Ha fatto benissimo Annamaria testa a commentare: «Ah, eccola, la magnifica forma impersonale burocratica. Previste da chi?». Già, previste da chi, dal Padre eterno, dal destino cinico e baro, dal governo? Ma classica anche la totale corrispondenza tra frase e capoverso, in base alla quale si va a capo alla fine di ogni pensierino (scusate, alla fine di ogni frase. Però mi sono venuti prepotentemente alla mente i pensierini che facevo alle elementari: finito uno, si andava a capo a creare quello successivo).

Ma a colpire sono soprattutto i veri e propri errori di grammatica, del tutto inattesi in una circolare scritta da un’istituzione che si occupa di scuola e indirizzata a chi si occupa di scuola.

Facciamo la lista.

problema.jpg1. «Per questo motivo, in pieno accordo con l’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia e con la Direzione Scolastica Regionale che firma congiuntamente questa nota …»: qui non capisco proprio. Chi firma congiuntamente con chi? Né l’Assessorato all’Istruzione della Regione Lombardia né la Direzione Scolastica Regionale firma la lettera. Ma se la firmassero, per l’appunto, la firmano, al plurale. Ma se la Direzione Scolastica Regionale è, in realtà, l’Ufficio Scolastico Regionale, allora sì che firma congiuntamente, e va bene al singolare, ma bisogna dire che firma la nota congiuntamente con qualche altra istituzione, cioè, nel caso specifico, con l’Assessorato provinciale. Insomma, l’errore c’è. L’unico dubbio è se si tratta di un errore di accordo (firma invece di firmare) o di valenza (firma congiuntamente, ma non si dice con chi).

2. «Tale possibilità sarebbe opportunamente consentita dalla riorganizzazione degli orari effettuata dalla recente riforma degli ordinamenti delle Superiori che portano ad un impegno massimo settimanale di 32 ore limitato a pochi corsi di studio e nella generalità dei casi in un arco di 27-30 ore». Anche qui, l’accordo non funziona. Chi è il soggetto di portano? La riorganizzazione degli orari? È singolare. La riforma degli ordinamenti? È ancora singolare. Gli ordinamenti? Non funziona proprio come antecedente del che. Insomma, secondo errore

matematica.jpg3. Nello stesso brano: che cos’è che nella generalità dei casi è «in un arco di 27-30 ore»? L’impegno massimo settimanale di 32 ore? Qui o non funziona la sintassi o non funziona l’aritmetica. Non c’è che da scegliere l’errore.

4. «Tale problematica investe pesantemente il problema del riscaldamento». Accidenti! Le problematiche che investono i problemi. A una genialata del genere credo che non fosse mai arrivato nessuno!

5. Tale decisione consentirebbe […] una più ottimale organizzazione del lavoro del personale ATA». Magnifico questo superlativo di un aggettivo che ha nella sua radice un superlativo. L’errore più pessimo di tutti. (Ops, a forza di leggere questo testo non domino più neanch’io la grammatica dell’italiano).

Insomma, cinque errori cinque in 19 righe. Credo un record mondiale. Complimenti: ci vuole molta applicazione per giungere a questo risultato.

Come non concordare con Annamaria Testa quando ha commentato, visibilmente, e giustamente, irritata, «Dai, MIUR-Assessorato, ma che cosa dici? Sta’ almeno attento all’italiano, santa polenta, che usarlo decentemente è gratis, e c’entra anche col mestiere che fai».

Le soluzioni più ottimali alle problematiche dei problemiultima modifica: 2013-06-08T17:32:00+02:00da cortmic
Reposta per primo quest’articolo