Nel sito della Vodafone il messaggio è ancora più esplicito: “Potrai scegliere i tuoi prodotti preferiti tra libri, film, CD, giocattoli e tanto altro ancora!” (cliccate sulle immagini per leggere bene il testo).
In questo momento, i miei libri preferiti, per la distensiva lettura estiva, sono i gialli di Petros Markaris. Li sto leggendo a raffica. Cosa c’è di meglio di comprarne altri due o tre, con lo sconto di 5 euro? Quindi seguo le indicazioni, vado nel sito IBS attraverso il sito Vodafone (il link voda.it/ibs mi reindirizza a http://www.ibs.it/fat/fatvod.asp), ordino tre romanzi di Markaris, aggiungo il mio codice sconto, ed ecco il risultato:
Allora è un palese esempio di comunicazione non chiara (si può definire comunicazione ingannevole?), basata su tre fattori, tutti relativi alla scrittura:
1. nel sito della Vodafone, e negli sms inviati, non c’è nessun accenno alla limitazione del catalogo su cui vale lo sconto; questo accenno c’è solo nella pagina di IBS (questo è un errore di intertestualità);
2. la limitazione è indicata in fondo, in carattere più piccolo, all’interno di una serie nozionalmente non omogenea di esclusioni (questa è una scelta grafica truffaldina, o infelice se fatta in buona fede e una mancanza di coerenza linguistica);
3. la limitazione è enunciata usando una doppia negazione: sono esclusi i libri non presenti in una data sezione (questa è mancanza di chiarezza, facilmente evitabile: bastava dire che il buono sconto è utilizzabile solo se si acquistano i libri compresi nella sezione “Outlet-50%”).
Da quel che leggo, IBS è costretta a operare questa limitazione da una norma di legge e non vi è condotta dalla sua cattiveria. Ma il modo con cui comunica questa limitazione è pessimo e richiama mezzucci un tempo utilizzati da venditori molto meno stimabili di IBS.
Insomma, non è solo l’amministrazione pubblica che ha bisogno di migliorare le sue tecniche di scrittura. Neanche il privato scherza!