Ho segnalato l’errore ad Autovie venete. So anche che ad Autovie venete hanno scritto alcuni miei amici. Ma i responsabili di Autovie venete sono irriducibili: imperterriti continuano a mantenere l’aggettivo sbagliato. Naturalmente bisogna tener conto della lunghezza delle righe, e del numero massimo di caratteri permessi dal pannello; ma questo non può autorizzare crassi errori linguistici.
Ad onor del vero, Autovie venete non è sola e ha complici nella sua azione di convinto vilipendio della lingua italiana. Anche Concessioni Autostradali Venete, la società che gestisce il Passante di Mestre, non conosce il valore di prossimo e di successivo. Al km 401,1 della A4 si trova un pannello del tutto simile a quello di Autovie venete:
Il mal comune può essere un mezzo gaudio, ma non cambia i significati delle parole. Quindi, i pannelli variabili che ho riprodotto sono un indubitabile esempio di ignoranza.
Sarebbe una cosa così sbagliata se Autovie venete utilizzasse una briciola dei 16.395.000 euro di utile netto (esercizio 2010-11) per tenere un corso di italiano ai propri dipendenti?