L’accento dei cognomi

Matteo Renzi, nell’elencare i membri del suo governo, arrivato al Ministero dell’Economia,  ha annunciato il nome di Pier Carlo Pàdoan. Ma come Pàdoan? Tutte le volte, e negli ultimi anni è accaduto spessissimo, in cui Padoan è stato intervistato alla radio, è sempre stato chiamato Padoàn. È vero, Pier Carlo Padoan è “romano di padre torinese”, ma il cognome è decisamente veneto. padoanBasta vedere, grazie a www.gens.info, la distribuzione areale del cognome: la zona di maggior addensamento è il Veneto (soprattutto le province di Venezia e Treviso, poi quelle di Vicenza, Padova, Rovigo), con vistose propaggini a Milano e Torino, secondo una configurazione tipica dei cognomi veneti, evidentemente legata all’emigrazione interna degli anni del boom industriale. Ed è un cognome decisamente tronco (anche se questo può stridere agli orecchi antiossitonici del toscano Renzi): Padoàn. Così come tronco, sappiatelo non veneti, è Benettón (e anche Bastianon, Crevatin, Trevisan, Visentin, e via dicendo).

pigliaruNon è il primo caso di accento problematico per i non conterranei emerso in questi giorni. Come si chiama il neo presidente della Regione Sardegna? Pigliaru. Cognome assolutamente sardo (anche se non diffusissimo), facile da scrivere, ma difficile da pronunciare. La soluzione che viene spontanea al continentale è quella piana, Pigliàru, ma è quella sbagliata. Il Presidente della Regione Sardegna è Pìgliaru. E questo Renzi lo sa, perché nel comizio a suo favore, al termine della campagna elettorale, si è guardato bene dallo sbagliare la pronuncia.

Tornando a Padoan, non so come pronunci il suo cognome il neo-ministro. Immagino tronco, altrimenti gli annunciatori radiofonici non avrebbero optato costantemente per questa soluzione. Però qui si apre una questioncella interessante, che riguarda in generale i cognomi e la definizione di chi ne siano, per così dire, i proprietari.

Nel Veneto si riscontra con frequenza, soprattutto per il cognome Milan, la ritrazione dell’accento da parte degli stessi appartenenti alle famiglie con questo cognome. È chiaramente una ritrazione nobilitante, ma ingiustificata sul piano storico. La domanda, ovviamente culturale e non giuridica, è: ma il singolo portatore di un cognome ha il diritto di deformarne la pronuncia tradizionale (al di là di casi imbarazzanti, come Troia, pronunciato per comprensibili ragioni Troìa)? In altre parole, il cognome è proprietà personale o proprietà collettiva, perché esito della tradizione e traccia che i nostri avi hanno lasciato su di noi? Non so rispondere, anche se la componente filologica della mia personalità tende a previlegiare, in questo campo, la conservazione.

TriesteC’è un ultimo aspetto: e se la modifica del cognome non è individuale, ma collettiva? È ciò che accade a Trieste, dove viene generalmente ritratto l’accento dei cognomi tronchi (così quello che a Padova è regolarmente il signor Trevisàn, a Trieste è altrettanto regolarmente il signor Trévisan).

Sono questioni forse marginali, ma che evidenziano due questioni fondamentali anche in campi più significativi della nostra lingua: da una parte il policentrismo della nostra cultura, che si traduce nella pluralità delle varietà dell’italiano; dall’altra il complesso rapporto, nella lingua, tra contemporaneità e tradizione.

Addendum 1, «Giornale di Vicenza» del 9 marzo 2014:

padoan - putin

Addendum 2, «Corriere della Sera» del 12 marzo 2014 (l’articolo integrale è recuperabile nell’archivio storico del giornale):

gastella

Addendum 3, «Giornale di Vicenza» del 19 marzo 2014:

padoan

L’accento dei cognomiultima modifica: 2014-02-22T11:36:14+01:00da cortmic
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Un pensiero su “L’accento dei cognomi

  1. Io sono veneto e mi chiamo Bortolomiol, con l’accento tronco naturalmente. Mi viene il mal di fegato ogni volta che sento pronunciare il nome del ministro Pàdoan con l’accento sulla prima a.
    Mi rendo conto dell’ignoranza generale, ma ciò che più mi sorprende, è che il ministro stesso accetti questa pronuncia, e non la faccia correggere.
    Vi ringrazio dell’ospitalità e vi saluto.
    Luigi

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