Se c’era Renzi

21151-matteo-renzi.jpgSe c’era Renzi …. No, non mi accodo al coro di quanti (molti con il senno di poi) ritengono che, se il candidato alla Presidenza del Consiglio fosse stato Matteo Renzi, il risultato elettorale sarebbe stato diverso. Non lo faccio per due motivi: il primo che in questo blog non esprimo, se non indirettamente o involontariamente, le mie idee politiche; il secondo, che ogni affermazione sull’esito delle elezioni se le condizioni fossero state diverse è inverificabile. Ed è per questo che si usa il periodo ipotetico dell’irrealtà.

secerarenzi12.jpgGià. Il periodo ipotetico dell’irrealtà. Ma allora si sarebbe dovuto dire: “Se ci fosse stato Renzi“. E invece no, c’è addirittura un sito che ha l’imperfetto nel nome di dominio: www.secerarenzi.it.

In questo sito si affronta esplicitamente il problema del congiuntivo:

Perché avete usato l’indicativo imperfetto? Si deve dire “Se ci fosse stato Renzi”!

  1. perché volevamo vedere voi (o “avremmo voluto vedere voi”) a controllare la consecutio temporum di tutte le battute che arrivano
  2. perché c’è il limite di 140 caratteri nei tweet
  3. perché l’uso dell’imperfetto indicativo nel periodo ipotetico è corrente nel parlato e ammesso pure nella lingua scritta […]
  4. gne gne gne.

Il terzo punto, che è quello che più ci interessa, è accompagnato dalla citazione di fonti autorevoli: Accademia della Crusca, Enciclopedia dell’italiano dell’Istituto Treccani, il volume di Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, Viva il congiuntivo! (Sperling & Kupfer, 2010).

Il comportamento sintattico di chi ha popolato il sito con le proprie frasi, più o meno originali, è stato diverso.

C’è chi ha accettato senza storie la proposta dei promotori del sito:

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Per molti altri, invece, la norma tradizionale è stata più forte dell’input dato dal sito, e non c’è stato niente da fare: l’apodosi è stata scritta al condizionale:

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C’è anche chi è partito con l’imperfetto indicativo, ma poi – evidentemente la spinta tradizionale era più forte di lui – ha proseguito al condizionale:

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Ed infine c’è chi utilizza dichiaratamente entrambe le possibilità:

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Una scelta seguita anche da un grande esperto del tema, Giuseppe Patota (sempre che non ci sia stato un ironico furto di identità):

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Cosa ci dice tutto questo? Che in molti parlanti, anche in molti utenti ironici della rete, la norma tradizionale opera ancora con forza, al punto da non permettere di seguire il suggerimento che avrebbe dovuto spingere a costruire il periodo ipotetico con il doppio imperfetto indicativo. No, per molti ciò non è possibile e costoro, non potendo modificare la protasi, hanno ripiegato sulla forma standard tradizionale nella apodosi.

Ma c’è di più. Alcuni hanno reagito apertamente e hanno rivendicato la necessità dell’uso del congiuntivo:

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 L’interesse per la lingua da parte di molti partecipanti al gioco del “Se c’era Renzi” è dimostrato, infine, dall’occhio puntato anche su altre questioni calde dell’italiano d’oggi: choosy, il forestierismo infelicemente usato, qualche mese fa, dalla ministra Fornero:

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 la rivendicazione della grafia corretta di qual è:

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il riutilizzo, modificato e parodistico, dell’eufemismo politicamente corretto diversamente abile:

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Insomma, anche da un sito nato con fini esclusivamente ludici, riusciamo a trarre spunti, sostanzialmente positivi, sullo stato dell’italiano d’oggi e sull’interesse per la lingua italiana di almeno una parte degli utenti della Rete.

Se c’era Renziultima modifica: 2013-03-24T10:10:00+01:00da cortmic
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