Dal pecorino alla pecorina. Ingenuo ricorso al traduttore automatico o bischerata fiorentina?

L’infortunio è noto: qualche giorno fa il Dipartimento di Biotecnologie agrarie dell’Università di Firenze ha emanato un bando per un assegno di ricerca sul tema “Dalla pecora al pecorino, tracciabilità e rintracciabilità di filiera nel settore lattiero caseario toscano”. Per garantire la diffusione internazionale dei bandi, è richiesta la traduzione in inglese. Qual è la traduzione del Dipartimento fiorentino? “From sheep to Doggy Style. Traceability of milk chain in Tuscany”. Cioè, più o meno: “Dalla pecora alla pecorina. Tracciabilità della filiera lattiera in Toscana”.

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Una traduzione non solo improbabile, ma decisamente imbarazzante. Colpa dei traduttori automatici, come si legge in tutti gli scandalizzati commenti, o effetto di un riuscitissimo scherzo di carnevale?

La vicenda ha avuto una largo eco, anche perché i bandi delle Università vengono pubblicati nel sito del Ministero dell’Istruzione, sicché l’ignoranza della lingua inglese è stata attribuita, ingiustamente, al Ministero. Che così si è trovato a gestire una nuova gaffe, a pochi mesi dall’altra terribile gaffe, quella ascrivibile alla Ministra Gelmini , che il 23 settembre aveva dichiarato: “Alla costruzione del tunnel tra il Cern ed i laboratori del Gran Sasso, attraverso il quale si è svolto l’esperimento, l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro”.

La reazione del Ministero non è stata quella stizzita di settembre (“l’ufficio stampa del Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca scientifica, precisa che, ovviamente, il tunnel di cui si parla nel comunicato di ieri, non può essere per nessuna ragione inteso come un tunnel che collega materialmente Ginevra con il Gran Sasso. Questo è di facile intuizione per tutti e la polemica è assolutamente strumentale. Il tunnel a cui si fa riferimento è quello nel quale circolano i protoni dalle cui collisioni ha origine il fascio di neutrini che attraversando la terra raggiunge il Gran Sasso. Alla costruzione di questo tunnel e delle infrastrutture collegate l’Italia ha contribuito con uno stanziamento oggi stimabile intorno ai 45 milioni di euro. Questa polemica è dunque destituita di fondamento ed è assolutamente ridicola”).

Intelligentemente, il Ministero, che pure poteva trincerarsi dietro la propria innocenza, questa volta ha chiesto scusa e ha rilanciato: ha aperto un focus, dal titolo “Le sviste di un “infallibile” Ministero”, con questo intendimento “Per questo vi ringraziamo dell’attenzione e dell’affetto con il quale quotidianamente leggete e scrutinate le migliaia di pagine e documenti pubblicati da questa amministrazione. Grazie alle vostre segnalazioni siamo venuti a conoscenza anche noi di errori, alcuni dei quali decisamente surreali. Si tratta di un lavoro prezioso che ci aiuta a correggerci e a migliorare. Vi invitiamo a continuare a farlo e, se vorrete, l’ufficio stampa e il sito sono a disposizione per le vostre segnalazioni”.
Ma non credo che il commento possa ridursi al riconoscimento del cambiamento di stile del Ministero dell’Istruzione.

In tutti i commenti sulla clamorosa gaffe della traduzione maccheronica e pecoreccia, si scarica la colpa sull’ingenuo ricorso ai traduttori automatici. Un collega del mio Dipartimento (quello di Studi letterari e linguistici dell’Università di Padova) mi ha suggerito un’interpretazione alternativa. Ho così provato a far tradurre la frase ai maggiori traduttori automatici presenti in rete. Sorpresa: nessun traduttore automatico ci ha restituito la traduzione apparsa sul bando e, di qui, sul sito del Ministero.

Ecco le traduzioni proposte:
Google: “From sheep to sheep, traceability and traceability in the dairy, Tuscany”
Bing: “From sheep to sheep, traceability and chain traceability in Tuscan dairy sector”
Reverso: “From the sheep to the pecorino, tracciabilità and rintracciabilità of filiera in the sector milk cheese Tuscan”
Systran: “From the sheep to the pecorino cheese, traceability and traceability of row in from Tuscany dairy lattiero field”
Sdl: “From the sheep to the pecorino, tracciabilità and rintracciabilità of spinner in the milk area dairy Tuscan”

La traduzione si avvicina alla soluzione maccheronica se inserisco un errore nel titolo italiano, e scrivo pecorina in luogo di pecorino (pensando, cioè, a un vistoso lapsus o a un malizioso errore):
Google: “From sheep to doggie, traceability and traceability in the dairy, Tuscany”
Bing: “Ewe to doggy style, traceability and chain traceability in Tuscan dairy sector”
Reverso: “From the sheep to the pecorina, tracciabilità and rintracciabilità of filiera in the sector milk cheese Tuscan”
Systran: “From the sheep to the pecorina, traceability and traceability of row in from Tuscany dairy lattiero field”
Sdl: “From the sheep to the sheep, tracciabilità and rintracciabilità of spinner in the milk area dairy Tuscan”.

Come vedete, nessuno di questi traduttori automatici propone la traduzione presente nel bando:  solo Bing ci indirizza verso doggy style (e Google verso doggy), ma in un contesto complessivamente diverso.
E allora viene un sospetto: non è che sia stato un errore voluto? Altro che ignoranza dell’inglese ed eccessiva fiducia nei traduttori automatici: si è trattato di una bischerata di un buon conoscitore della lingua inglese, che ci ha voluti prendere tutti in giro in questo periodo carnevalesco.

Dal pecorino alla pecorina. Ingenuo ricorso al traduttore automatico o bischerata fiorentina?ultima modifica: 2012-02-20T20:18:00+01:00da cortmic
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