L’inglese di Trenitalia

fs.jpgNon c’è miscela più letale per la comunicazione verbale di quella che nasce dall’incontro di Trenitalia con i traduttori automatici.

Su Facebook è stato pubblicato da poco questo cartello, apparso in qualche stazione della rete ferroviaria italiana:

 

outside_service.jpg

Il commento di chi ha scovato e pubblicato il cartello in inglese maccheronico è il seguente:

declino.jpg

Non ci sarebbe altro da aggiungere.

out-of-service.jpgPerò, quando un ente o un’impresa di una certa importanza, sia pure in una sua struttura periferica, produce testi in questa forma di pidgin english, viene da chiedersi: ma da dove hanno tirato fuori questa traduzione?

La risposta, in genere, è semplicissima: da un traduttore automatico. Così ho provato a sottoporre al traduttore di Google la nostra locuzione fuori servizio. Il responso, però, è stato: «out of service». Niente di fatto, dunque. La fonte non è la più facile da trovare.

Che il colpevole sia, allora, qualche altro traduttore automatico? Al secondo tentativo, ne trovo uno che può essere stato la fonte del volenteroso ma maldestro estensore del cartello di Trenitalia:

traduttore_automatico.jpg

Ma allora Trenitalia è assolta? No. Ammettiamo pure che Trenitalia non possa permettersi di avere ovunque del personale con discrete conoscenze dell’inglese. Ma allora, innanzi tutto,  potrebbe mettere a disposizione dei suoi dipendenti un prontuario bilingue (o meglio plurilingue) della fraseologia più corrente. O potrebbe almeno insegnare un’elementare cautela di fronte alle proposte dei traduttori automatici: quella di controllare in rete se la traduzione è diffusa in contesti analoghi. Sarebbe bastato chiedere a Google di elencare un po’ di siti nei quali si trova la sequenza outside service. Non credo che sarebbe occorso molto neppure all’improvvido estensore dell’avviso per capire che la traduzione non si adattava al suo caso. Basta il primo risultato trovato:

Nuova immagine.jpg

Una mezza idea che l’Università di Washington non regolamenta per contratto le attrezzature fuori servizio perché non funzionanti sarebbe forse venuta anche a chi non è in grado di comprendere l’intero testo.

L’inglese di Trenitaliaultima modifica: 2013-06-12T09:05:00+02:00da cortmic
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3 pensieri su “L’inglese di Trenitalia

  1. Assolverei i traduttori automatici come quello di Google, il più usato, perché sono di tipo statistico e i risultati di solito sono buoni se non ottimi proprio con frasi molto comuni. In questo caso penso piuttosto che si tratti dell’opera di qualcuno che non ha accesso a Internet e traduce parola per parola. “Outside service” dovrebbe essere un cartello temporaneo, facilmente sostituibile, quindi si spera che scompaia presto, ma che dire degli avvisi standard nelle carrozze dei treni? Per chi conosce l’inglese sono davvero imbarazzanti. Proprio oggi ne ho notato uno che, a giudicare da grafica e tipo di carattere, dovrebbe avere qualche decina di anni: “Schemes of evacuation in an emergency situation needing exodus from tunnels” (traduzione letterale e sicuramente 100% umana di “Schemi di evacuazione in caso di emergenza con necessità di esodo dalle gallerie”).
    No comment!

  2. Pingback: Terminologia etc. » » Stazione AV di Bologna: caos di cartelli

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