La Fornero e il ministro

Immagine_Ministro_Fornero_150.jpgMetà di gennaio, Circolo dei lettori di Torino, parla la responsabile del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Elsa Fornero: «Non mi piace quando dite “la Fornero”, oppure “la Littizzetto”. Dite “Fornero” e basta, così come dite “Monti”». Però poco dopo aggiunge: «Non farò il ministro una seconda volta, un’esperienza può bastare» (traggo il tutto dal «Corriere della Sera» del 15 gennaio 2012).
Se alla ministra Fornero non piace essera chiamata “la Fornero” (e ha pienamente ragione), a me non piace che lei si qualifichi come “ministro”.
Elsa Fornero, in questo, è coerente: nella sua biografia nel sito del Ministero appare che la signora Elsa Fornero è Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali con delega alle Pari Opportunità, Professore Ordinario di Economia Politica presso la Facoltà di Economia di Torino, Coordinatore scientifico del CeRP.
Ma se avesse avuto una vita lavorativa di tipo diverso (magari un po’ sfigata, direbbe qualche suo stretto collaboratore), avrebbe detto di essere maestro nella scuola elementare Pascoli, postino alle Poste di Rivarolo, fornaio del forno “Pane buono” di Chivasso, commesso della boutique “Veste Donna” di Alessandria, ostetrico al reparto di Ginecologia dell’Ospedale Le Molinette? Non credo proprio. Avrebbe detto maestra, postina, fornaia, commessa, ostetrica.
Dalla ministra con delega alle Pari opportunità mi sarei aspettato che si autodefinisse al femminile. Comunque, ostinatamente e senza alcun intento denigratorio, io continuo a chiamarla ministra.

La Fornero e il ministroultima modifica: 2012-02-19T15:24:00+01:00da cortmic
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