Gli adoratori della Pasqua

papa_francesco«Papa Francesco, dopo aver celebrato la messa con i cardinali freschi di nomina, ha effettuato il giro tra i fedeli con la Papa Mobile, prima di recitare la preghiera dell’Angelus». È questo il modo sconcertante con cui «il Giornale» del 29 giugno 2018 ha dato la notizia della messa e della successiva preghiera del Papa in piazza San Pietro: ha usato la parola neutra fedeli, per non dire apertamente cristiani. E pensare che lo stesso giornale, quando scrive di riti religiosi islamici, non si nasconde dietro parole generiche e fa esplicito riferimento ai musulmani: «Centinaia di migliaia di musulmani si radunano ogni anno nella valle di Mina, in Arabia Saudita, per partecipare alla cerimonia della simbolica lapidazione di Satana, fase finale dell’annuale pellegrinaggio alla Mecca, l’Haji».

Certo, ho scritto una solenne stupidaggine. Ma non sono impazzito. Ho semplicemente applicato al «Giornale» lo schema concettuale che alcuni commentatori, già negli Stati Uniti, hanno applicato ai tweet con cui Barack Obama e Hillary Clinton hanno reso pubblica la loro partecipazione al lutto per la strage nello Sri Lanka il giorno di Pasqua.

salernoDiversi esperti di lessico inglese, a cominciare da Licia Corbolante nel blog Terminologia etc.,  e Paolo Attivissimo nel blog Il Disinformatico, hanno commentato linguisticamente i due tweet:

easter_worshipper

Hanno cercato di spiegare che Easter indica solo la Pasqua cristiana, e quindi era implicito che si parlasse di cristiani, che l’espressione Easter worshippers era affiancata a tourists nel tweet di Obama e travelers in quello di Hillary Clinton, per poter includere tutte le vittime degli attentati, che si tratta di un’espressione di lunga tradizione e che era stata usata, nei giorni precedenti, a proposito dei fedeli cattolici rammaricati per la chiusura di Notre Dame.

notre_dame

Aggiungerei, anche se è un particolare secondario, che la parola più esatta non sarebbe cristiani, ma cattolici, visto che gli ortodossi, che pure sono cristiani, festeggiano la Pasqua la prossima domenica.

Ma niente. Le polemiche sono continuate, sia pure con toni contenuti e misurati, come nel tweet di Maria Giovanna Maglie:

maglieMa allora, cosa perché non diciamo che sono teste di cavolo e fanno schifo i giornali, a cominciare dall’«Osservatore romano», che parlano di «fedeli riuniti in Piazza San Pietro in attesa del Papa» invece di «cristiani riuniti in Piazza San Pietro in attesa del Papa»? Perché a qualsiasi persona dotata di intelligenza parrebbe una questione priva di senso. Ma lo è anche quella montata contro Barack Obama e Hillary Clinton.

La polemica si è fondata, in Italia, sulla traduzione tendenziosa e manipolatoria di Easter worshipper come adoratori della Pasqua. Come tradurremmo, allora, quest’altro tweet di Hillary Clinton? «Tre comunità di adoratori in Luisiana»?

clinton2L’uso della parola adoratori (che pure ha una lunga tradizione cristiana) richiama gli adoratori pagani, come allude in questo post irridentemente sarcastico lo stesso Luca Salerno dal cui tweet siamo partiti:

adoratori_Pasqua

Ma se la traduzione di Easter worshippers fosse stata «fedeli riuniti in preghiera per la Pasqua», l’effetto sarebbe stato ben diverso, la polemica sarebbe stata meno virulenta, il dibattito si sarebbe fondato su basi più solide. Non occorre, infatti, servirsi di traduzioni forzate e tendenziose per attaccare, se lo si vuole, le espressioni dei due esponenti democratici statunitensi: anche spiegando che gli Easter worshipper sono i «fedeli riuniti in preghiera per la Pasqua», si può argomentare che sarebbe stato opportuno parlare più esplicitamente di attacco alle comunità cristiane. La discussione si sarebbe mantenuta sul piano del civile confronto politico. Ma, si sa, le polemiche basate sui dati e sull’onestà intellettuale non vanno di moda in questi tempi. Impera la manomissione delle parole.

Gli adoratori della Pasquaultima modifica: 2019-04-24T13:19:36+02:00da cortmic
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